PI159
Voragine di Biecai
Synonyms
Tana del Burro, Grotta del Ghiaccio (con 3376)
Connected caves
Regione
PIEMONTE
Provincia
CN
Comune
ROCCAFORTE MONDOVÌ
Areas of speleological interest
Cave systems
Cavecomplexes
Size
Length
2180
Positive depth
67
Negative depth
278
Total depth
345
Entrance location
Latitude
4894230
Longitude
397180
Coordinates type
UTM WGS84 32T
Original coordinates type
UTM ED50 32
Altitude (orthometric)
2108
Description
Dall’ampio ingresso si discende lungo una ripida colata detritica, occupata alla sua base da un nevaio, fino a raggiungere uno zoccolo roccioso ed il successivo attacco del primo pozzo. Questo, che è il più alto della grotta (40 m), è una bella verticale che sviluppa seguendo una serie di lisci canali lavorati dall’acqua.
Alla sua base parte un primo meandro attraversato da un ruscelletto che porta alla successiva sequenza di pozzi: 26, 17 e 18 m. Di seguito, ritroviamo l’acqua ed il meandro che prosegue mantenendo sempre costanti le sue dimensioni fino a raggiungere un breve salto con cascata. Si abbandona nuovamente il percorso dell’acqua per seguire l’ennesimo meandro fossile che porta all’attacco di un pozzo di 26 m.
Da questo punto la morfologia della grotta cambia repentinamente: mentre la prima parte della grotta è impostata lungo una alta frattura verticale che genera l’alternanza dei pozzi con il meandro attivo, il tratto che conduce al sifone terminale subisce un brusco cambiamento di direzione. Gli ambienti in questo ultimo tratto diventano decisamente più bassi e con sezioni le cui dimensioni sono prevalentemente quelle orizzontali.
Altro fattore importante è dato dalla presenza di numerosi camini, alcuni dei quali con circolazione d’aria, tra cui troviamo quello che conduce all’Abisso Ferro di Cavallo e l’arrivo della diramazione esplorata dal GSP nel 1981 che riporta all’attacco del P26.
Se la caratteristica principale di questa bella grotta è quella di avere pozzi e meandri fortemente lavorati dall’azione dell’acqua, appare evidente come il principale pericolo nella cavità sia dovuto a quest’ultima.
Il Biecai è infatti il collettore principale che raccoglie tutte le acque della piana grazie ai numerosi inghiottitoi presenti in superficie. Già sopra all’ingresso troviamo un ruscelletto che raccoglie parte delle acque superficiali che, seguendo la frattura, confluiscono sopra il primo pozzo impedendone, per esempio, la discesa durante la stagione dello scioglimento della neve. In caso di violente precipitazioni, è quindi certa la sua pericolosità, specialmente per quel che riguarda il tratto prossimo al sifone terminale successivo al P26 e, in generale, tutti i pozzi, difficilmente attrezzabili fuori dalla caduta dell’acqua. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Alla sua base parte un primo meandro attraversato da un ruscelletto che porta alla successiva sequenza di pozzi: 26, 17 e 18 m. Di seguito, ritroviamo l’acqua ed il meandro che prosegue mantenendo sempre costanti le sue dimensioni fino a raggiungere un breve salto con cascata. Si abbandona nuovamente il percorso dell’acqua per seguire l’ennesimo meandro fossile che porta all’attacco di un pozzo di 26 m.
Da questo punto la morfologia della grotta cambia repentinamente: mentre la prima parte della grotta è impostata lungo una alta frattura verticale che genera l’alternanza dei pozzi con il meandro attivo, il tratto che conduce al sifone terminale subisce un brusco cambiamento di direzione. Gli ambienti in questo ultimo tratto diventano decisamente più bassi e con sezioni le cui dimensioni sono prevalentemente quelle orizzontali.
Altro fattore importante è dato dalla presenza di numerosi camini, alcuni dei quali con circolazione d’aria, tra cui troviamo quello che conduce all’Abisso Ferro di Cavallo e l’arrivo della diramazione esplorata dal GSP nel 1981 che riporta all’attacco del P26.
Se la caratteristica principale di questa bella grotta è quella di avere pozzi e meandri fortemente lavorati dall’azione dell’acqua, appare evidente come il principale pericolo nella cavità sia dovuto a quest’ultima.
Il Biecai è infatti il collettore principale che raccoglie tutte le acque della piana grazie ai numerosi inghiottitoi presenti in superficie. Già sopra all’ingresso troviamo un ruscelletto che raccoglie parte delle acque superficiali che, seguendo la frattura, confluiscono sopra il primo pozzo impedendone, per esempio, la discesa durante la stagione dello scioglimento della neve. In caso di violente precipitazioni, è quindi certa la sua pericolosità, specialmente per quel che riguarda il tratto prossimo al sifone terminale successivo al P26 e, in generale, tutti i pozzi, difficilmente attrezzabili fuori dalla caduta dell’acqua. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinerary
L’ingresso della cavità si trova in prossimità di un grande intaglio alla testa di una valletta che, dall’estremità orientale della conca, discende verso il Pian Marchis. Giunti sulla conca, poco prima di arrivare al lago, si incontra una vasca per l’acqua utilizzata per il pascolo; si attraversa verso destra il prato fino a giungere ad un colletto attraversato da tracce di sentiero. Si aggira quindi la spalletta rocciosa e, risalendo il breve canaletto prativo, ci si trova immediatamente di fronte alla grande voragine che ripidamente discende seguendo l’intaglio che forma la valletta. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
History
Nota già da tempo ai pastori locali come Tana della Sela (cioè della “cella” dove si conservano i latticini) o Tana del Burro per il suo evidente utilizzo come ghiacciaia, venne esplorata dal GSP nel corso dell’estate del 1958, come è ancor oggi testimoniato dalle scritte in vernice rossa presenti sul fondo.
Sul finire degli anni ’60 vengono eseguite delle colorazioni delle acque interne che dimostrano la correlazione tra le acque presenti nel sifone terminale del Biecai con le diversi sorgenti presenti alla base della valle distribuite a quote intorno ai 1650 m. Nel 1981 viene scoperto un nuovo ramo fossile posto ad un livello superiore rispetto a quello attivo, che faceva sperare bene circa il superamento del sifone terminale. Negli anni successivi, l’area ritorna nell’oblio e si trova traccia sulle pubblicazioni di ulteriori visite senza grandi novità, fino a quando il ASG inizia ad interessarsi alla zona nel 1999. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Sul finire degli anni ’60 vengono eseguite delle colorazioni delle acque interne che dimostrano la correlazione tra le acque presenti nel sifone terminale del Biecai con le diversi sorgenti presenti alla base della valle distribuite a quote intorno ai 1650 m. Nel 1981 viene scoperto un nuovo ramo fossile posto ad un livello superiore rispetto a quello attivo, che faceva sperare bene circa il superamento del sifone terminale. Negli anni successivi, l’area ritorna nell’oblio e si trova traccia sulle pubblicazioni di ulteriori visite senza grandi novità, fino a quando il ASG inizia ad interessarsi alla zona nel 1999. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Imported raw-data
Numero:159;Nome:Voragine di Biecai;Altra denominazione:Tana del Burro, Grotta del Ghiaccio (con 3376) ;Regione:Piemonte;Provincia:CN;Comune:Roccaforte Mondovì;Area carsica:Biecai - Serpentera;Sistema carsico:Pian Marchis;Complesso carsico:Complesso Ferro di cavallo-Biecai;Latitudine:397180;Longitudine:4894231;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):2108;Sviluppo reale (m):800;Dislivello negativo (m):267;Dislivello totale (m):267;Note_:N.C.;
Compilation data
Recordinsert
03/06/2020
Updated by
davide
Update date
06/04/2023
Limits the edit of the content to the following groups
w_caves
Coordinate wgs84:
Bibliography
1952 | Il fenomeno carsico in Piemonte | Carlo Felice Capello | View |
1959 | Le più recenti spedizioni speleologiche in Piemonte | Giuseppe Dematteis | View |
1959 | Primo elenco catastale delle grotte del Piemonte e della Valle d'Aosta | Dematteis G | View |
1966 | Aspetti antropici delle grotte del Piemonte | Carla Dematteis Lanza | View |
1968 | Grotte n. 36 | AA. VV. | View |
1980 | Grotte n. 73 | AA. VV. | View |
1981 | Grotte n. 76 | AA. VV. | View |
1982 | Grotte n. 77 | AA. VV. | View |
1985 | Fauna cavernicola delle Alpi Liguri | Marco Bologna, Augusto Vigna Taglianti | View |
1986 | Note sul carsismo del settore Moglie - Serpentera (Prov. Cuneo) | Calandri G. | View |
1987 | Grotte, Barme ed Abissi | Manzone PL, Marro A, Bellone C, Morisi A, Rattalino E | View |
1995 | Atlante delle grotte e delle aree carsiche piemontesi | AA.VV. | View |
1996 | Grotte n. 122 | AA. VV. | View |
2001 | In Scio Fondo n. 3 | AA.VV. | View |
2002 | In Scio Fondo n. 4 | AA.VV. | View |
2003 | In Scio Fondo n. 5 | AA.VV. | View |
2004 | Libera n.11 | AA.VV. | View |
2005 | Speleologia n. 53 | AA.VV. | View |
2005 | In Scio Fondo n. 7 | AA.VV. | View |
2006 | In Scio Fondo n. 8 | AA.VV. | View |
2007 | Alpi Liguri e carsismo. Storie sotterranee | Elia E. | View |
2010 | Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 | AA.VV. | View |
2011 | Abisso "Ferro di Cavallo": il retrobottega del Marguareis | Rodano A | View |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | View |
ctl_surveys
Caves
PI159
Voragine del Biecai
Date
2002-01-01
Author
GSP, ASG
Survey performed by
GSP, ASG
Caving associations
License
CC BY 4.0
Bibliographic source
Caves
PI159
PI159 - Abisso del Biecai
License
CC BY 4.0
Description
Atlante delle grotte del Piemonte - 1995
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