PI11

I Bogg di Babò

Regione
PIEMONTE
Provincia
AL
Comune
VISONE
Area di interesse speleologico
Dimensioni
Sviluppo reale
23
Sviluppo planimetrico
20
Dislivello negativo
8
Dislivello totale
8
Posizione dell'ingresso
Latitudine
4944766
Longitudine
460052
Tipo di coordinate
UTM WGS84 32T
Tipo coordinate originali
UTM ED50
Quota altimetrica
205
Descrizione
Il paesaggio tipico dell'acquese risulta qui profondamente alterato dai lavori delle cave, oramai chiuse, atte a sfruttare gli affioramenti calcarei che, sotto uno strato di marne e arenarie di spessore variabile, presentano litotipi calcarei in banchi di potenza consistente, in più punti interessati da un intenso fenomeno carsico.
I Bogg di Babò rappresentano quanto si è potuto esplorare di una fitta rete di cunicoli e condotte a genesi freatica, con caratteristiche odierne marcatamente senili, messi alla luce dagli sbancarnenti operati dalle cave e sviluppatisi in fratture poco profonde, rispetto alla superficie esterna (mediamente circa 2 metri), talvolta negli interstrati di diversi litotipi.
Sono del 1960 notizie riguardanti una grotta in posizione più bassa delle attuali che, secondo gli abitanti locali, presentava un notevole sviluppo pianeggiante con gallerie abbastanza agevoli, adorne di belle concrezioni.
Tale informazione non è naturalmente controllabile ed è stata riportata solo per completezza. In ogni caso, alla chiusura della cava, al fine di ricoprire parte dello scavo e successivamente utilizzare lo spiazzo così ottenuto, si fece opera di riempimento, celando probabilmente l'eventuale accesso alla cavità.
La visita della grotta richiede doti da "strettoista", data l'estrema ristrettezza degli ambienti e dei passaggi, sempre molto disagevoli: una manovra non studiata con attenzione significa il rimanere incastrati in posizioni poco piacevoli, con scarse possibilità d'aiuto da parte dei compagni. La visita è altresì sconsigliata a squadre molto numerose, specie se si fa uso dell'illuminazione ad acetilene che, in tali ambienti, pone problemi dovuto allo scarso ricambio d'aria.
L'ingresso della cavità, posto a circa 1,50 metri dal terreno è frutto degli sbancamenti operati dalla cava che in tal punto hanno intersecato il cunicolo in prossimità di una leggera svolta, rendendo possibile l'accesso alla grotta.
Il cunicolo è percorribile solo nel troncone di destra, mentre quello di sinistra risulta ostruito da terriccio (sez. f).
Anche il cunicolo di destra presenta un riempimento di terriccio che lo ha praticamente diviso in due (sez. A). Si noti la chiara genesi in regime freatico con successivo approfondimento vadoso. La condotta va percorsa nella parte alta, con molta calma specie alla brusca svolta a sinistra che immette nella parte più interessante della cavità.
Dalla svolta le dimensioni aumentano leggermente in altezza (sez. b) ed in breve si giunge al quadrivio dove è possibile sostare in posizione relativamente comoda. Da questo punto è possibile inoltrarsi nei tre rami principali e ammirare le concrezioni del rametto in salita, punto più alto della cavità (+1 m.).
RAMO DELLA SEZIONE e
E' il ramo più agevole dell'intera grotta. Da notare le belle erosioni presenti sulle pareti. Il fondo fangoso in alcuni punti lascia intravedere crostoni stalagmitici alternati a strati di ciottoli e terriccio. Non sono presenti concrezioni al soffitto ed è pressoché assente lo stillicidio. Il ramo termina su frana; non sono presenti correnti d'aria.
RAMO DELLA SEZIONE c
Il ramo è stretto e malagevole, anche se relativamente alto.
Degne di nota le erosioni sulle pareti. Totalmente assenti concrezioni e stillicidio. Il ramo termina su fessura impraticabile, senza correnti d'aria, nel punto più basso della grotta (-1,50 m.).
RAMO DELLA SEZIONE d
E' sicuramente il ramo più interessante della cavità. Nel primo tratto, dove non sono presenti concrezioni, si notano gli unici scallops trovati che testimoniano un antico flusso idrico avente direzione SE-NO. Tale direzione è tuttora mantenuta dalle acque di stillicidio che defluiscono verso il ramo della sezione 5, alimentando i depositi di fango.
Notevole il concrezionamento sottoforma di stalattiti ed esili drappeggi, mentre sul pavimento si sono notati almeno tre livelli di crostoni stalagmitici alternati a ciottoli e terriccio di pochi centimetri di spessore.
Dove affiorano i crostoni si notano alcune belle stalagmiti.
Il ramo termina su fessura impraticabile priva di correnti di aria.
(tratto da: Labirinti n.7; testo: G.D. Cella, C. Vaselli)
Itinerario di accesso
Dal paese di Visone seguire le indicazioni stradali per Grognardo-Morbello. Superare il passaggio a livello della linea ferroviaria Acqui-Genova, situato ancora nell'abitato di Visone e poche decine di metri, dopo svoltare a destra, immettendosi sulla comunale per la località Scaragli.
I Bogg di Babò sono ubicati circa 300 metri oltre, su di uno spiazzo alla sinistra, visibile dalla strada.
Le cavità si aprono su una parete di circa 5 metri, a fronte di una piccola cava.
(tratto da: Labirinti n.7; testo: G.D. Cella, C. Vaselli)
Numero:11;Nome:I Bogg di Babò;Regione:Piemonte;Provincia:AL;Comune:Visone;Area carsica:Visone;Latitudine:460052;Longitudine:4944766;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):205;Sviluppo reale (m):23;Dislivello negativo (m):8;Dislivello totale (m):8;Note_:N.C.;
Dati compilazione
Data importazione
03/06/2020
Utente che ha aggiornato i dati
davide
Ultima modifica dei dati
24/12/2020
Limita la modifica del contenuto a questi gruppi
w_caves
Coordinate wgs84:

Bibliografia

1987Labirinti n. 7AA.VV.Visualizza

Rilievi cavità

Grotte
PI11

Bogg di Babò (1986)


Autore rilievo
C. Vaselli
Licenza rilievo
CC BY-SA 4.0
Fonte bibliografica

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