PI116

Garb del Mussiglione

Altre denominazioni
GARB DEL MUSSIUN
Regione
PIEMONTE
Provincia
CN
Comune
GARESSIO
Località
FRAZIONE VALCASOTTO
Monte
MUSSIGLIONE
Area di interesse speleologico
Dimensioni
Sviluppo reale
1160
Dislivello negativo
105
Dislivello totale
105
Posizione dell'ingresso
Latitudine
4895484
Longitudine
412721
Tipo di coordinate
UTM WGS84 32T
Tipo coordinate originali
UTM ED50
Quota altimetrica
1650
Posizione verificata sul campo da
Massimo Sciandra
Note
La grotta si apre al limite occidentale di un affioramento di calcari dolomitici del trias, a poche decine di metri a monte della linea di contatto con porfidi quarziferi. L'apertura è su una cresta pietrosa, alquanto dilavata, che scende sul versante occidentale del M. Mussiglione, e che ha la direzione E-0, come le principali gallerie della grotta.
50 metri ad occidente dell'ingresso si trova una piccola dolina, certo in relazione a un tratto di cavità non esplorabile. Recenti sprofondamenti del terreno si trovano ad Est della grotta, presso la mulattiera, ed abbiamo osservato in pochi anni un mutare della loro fisionomia.
200 metri a SE della grotta vi è una risorgenza di modeste dimensioni, con annesso abbeveratoio per gli animali, di qui potrebbero uscire le acque non certo copiose, che percorrono la grotta.
Nel suo insieme la grotta si sviluppa in una rete ben definita di diaclasi. I condotti sono tutti caratterizzati da sezioni ellittiche, pressoché circolari (condotti freatici) in cui posteriormente si sono avuti degli ampliamenti verso il basso con formazione di forre.
La galleria nord presenta una impostazione in interstrato con strati più inclinati che non negli altri rami.
Tuttora nella grotta sono ancora attivi tre pozzetti assorbenti; a due si è accennato, il terzo si trova nella galleria che collega i rami nord e sud.
Non abbiamo notato alcuna corrente d'aria nella grotta; la temperatura, misurata nel ramo ovest, è di 5,8 ·c (giugno 1965). (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Descrizione
L'ingresso è costituito da un pozzo di 30 metri alla cui base si aprono due rami. Il primo (occidentale) è piuttosto breve, il secondo (orientale) si biforca dopo pochi metri: un ramo diretto a NE, in forte discesa, è presto chiuso dalle propaggini del cono di detriti del pozzo; l'altro, diretto a Est, prosegue con saliscendi e termina con due condotti paralleli raccordati fra loro.
Il pozzo si apre in un imbuto profondo due metri e prosegue cilindrico per un 15 metri, poi tende ad allargarsi e ad assumere forma irregolare, risultante dall'incontro di più diaclasi, con morfologia clastica. Fino a metà lunghezza le pareti del pozzo sono abbondantemente ricoperte di vegetazione.

Ramo occidentale
Nel primo tratto sono caratteristiche le pareti ricoperte da uno strato di latte di monte profondo in qualche punto oltre 25 cm; segue un pozzo di 16 metri che porta in un salone dal suolo formato da grossi massi di crollo; all'estremità orientale vi sono camini ascendenti che portano a relitti di condotti erosivi sovrapposti i quali rivelano l'origine gliptoclastica del salone stesso.
Questi condotti a pressione sono verosimilmente collegati a quelli del ramo orientale attraverso il cumulo di detriti che occupa il fondo del pozzo da 30, il quale senza di essi raggiungerebbe una profondità di 50 metri circa.
Il salone, verso ovest, dà in una galleria in forte salita, che probabilmente giungeva fino all'esterno per mezzo di un camino; è chiusa da colata stalattitica.
Tutta la parte ovest della grotta è, nonostante qualche stillicidio, notevolmente secca.

Ramo orientale
Nel primo tratto vi sono molte concrezioni che però non coprono del tutto la primitiva morfologia rappresentata da forme di erosione. Dopo circa 25 metri un riempimento d'argilla chiudeva il passaggio che fu disostruito nel 1958; esiste però anche un passaggio più alto, ma molto stretto. Dopo di che la galleria prosegue stretta e alta fino a una saletta in cui si apre un pozzo di 6 metri; qui scendono abbondanti acque di percolazione che si perdono in una strettoia in fondo al pozzo.
All'estremità orientale della saletta un camino ingombro di massi e argilla porta con un salto di 5 metri ad una galleria dalla tipica sezione a volta ellittica e fondo ora sabbioso ora concrezionato. Gli scallops indicano il senso di percorrenza delle acque, dirette verso l 'esterno.
Dopo circa 25 metri si arriva a un bivio: verso E si ha una galleria ascendente scavata sotto pressione e in interstrato, col fondo formato da blocchi concrezionati e argilla (ramo nord). Essa conduce ad un pozzo di circa 10 metri, sede di percolazione, in cui l'acqua sparisce in una strettoia.
L'altra galleria, diretta prima a S, poi a E (ramo sud) è iniziata come condotto sotto pressione ed è stata allargata a forra; è impostata su diaclasi, come il breve condotto che collega questa galleria col ramo nord. Dal punto del collegamento la diaclasi della galleria sud prosegue per circa 30 metri fino ad una saletta, chiusa: questo tratto presenta per pochi metri una sezione quasi circolare, poi, per l'allargamento della diaclasi, la forma del condotto sotto pressione si conserva solo nella volta. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Itinerario di accesso
Dalla Colla di Casotto prendere la strada privata che porta all'Alpe di Perabruna. Quando inizia a salire con tornanti, nei pressi del Gias di Roccassone, la si abbandona e si prende la mulattiera che circonda a nord il M. Mussiglione; giunti sulla cresta ovest la mulattiera passa a poche decine di metri dalla grotta che è segnata sulla carta IGM. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Meteorologia
aspira con il caldo
Storia
Conosciuta già dal secolo scorso venne discesa per la prima volta da F. Sacco nel 1884. Nel 1958 il GSP esplorò il tratto principale e nel 1965 venne eseguito il rilievo. Nel 1981, ad opera del GSP venne disostruita una strettoia sul fondo, permettendo l’esplorazione di 650 m di nuove gallerie, in parte attive, fino al fondo attuale a -105 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Numero:116;Nome:Garb del Mussiglione;Regione:Piemonte;Provincia:CN;Comune:Garessio;Area carsica:Mussiglione;Sistema carsico:Sorgente del Bric di Mezzodì;Latitudine:412721;Longitudine:4895484;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):1650;Posizione verificata su campo da curatore:Massimo Sciandra;Sviluppo reale (m):1005;Dislivello negativo (m):105;Dislivello totale (m):105;
Dati compilazione
Data importazione
03/06/2020
Utente che ha aggiornato i dati
davide
Ultima modifica dei dati
25/07/2023
Limita la modifica del contenuto a questi gruppi
w_caves
Coordinate wgs84:

Bibliografia

1885Nuove caverne ossifere e non ossifere nelle Alpi MarittimeFederico SaccoVisualizza
1900Le Grotte dell'Appennino Ligure e delle Alpi MarittimePaolo BensaVisualizza
1919Grotte di Valdinferno (Alta Val Tanaro)Alessandro BrianVisualizza
1952Il fenomeno carsico in PiemonteCarlo Felice CapelloVisualizza
1959Le più recenti spedizioni speleologiche in PiemonteGiuseppe DematteisVisualizza
1959Primo elenco catastale delle grotte del Piemonte e della Valle d'AostaDematteis GVisualizza
1970Speleologia del PiemonteGruppo Speleologico Piemontese C.A.I. U.G.E.T TorinoVisualizza
1981Grotte n. 76AA. VV.Visualizza
1986Garb del Mussiglione: descrizione e cenni morfologiciEusebio A., Vigna B.Visualizza
1987Grotte, Barme ed AbissiManzone PL, Marro A, Bellone C, Morisi A, Rattalino EVisualizza
1995Atlante delle grotte e delle aree carsiche piemontesiAA.VV.Visualizza
2010Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2AA.VV.Visualizza

Rilievi cavità

Grotte
PI116

Garb del Mussiglione


Data rilievo
1981-01-01
Autore rilievo
A. Eusebio
Rilevatori
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese)
Licenza rilievo
CC BY 4.0

Grotte
PI116

Garb del Mussiglione - pianta e sezione


Data rilievo
1962-01-01
Autore rilievo
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese)
Rilevatori
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese)
Licenza rilievo
CC BY 4.0

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