PI150
Grotta dell'Orso di Bec Ronzino
Regione
PIEMONTE
Provincia
CN
Comune
GARESSIO
Località
FRAZIONE VALDINFERNO
Monte
BEC RONZINO
Area di interesse speleologico
Dimensioni
Sviluppo reale
100
Dislivello negativo
12
Dislivello totale
12
Posizione dell'ingresso
Latitudine
4892560
Longitudine
415645
Tipo di coordinate
UTM WGS84 32T
Tipo coordinate originali
UTM ED50
Quota altimetrica
1627
Posizione verificata sul campo da
Massimo Sciandra
Note di accesso alla cavità
Da Pian Bernardo, raggiunta l'estremità occidentale dei Prati sopra le Balze, e precisamente la quota 1541, seguire il sentiero per il Bee Ronzino per circa 100 metri di dislivello fino a raggiungere una specie di poggio sulla cresta N. Di qui proseguire in piano per qualche decina di metri, poi risalire verso una piccola paretina di roccia a forma di nicchia, in cima a un breve pendio erboso. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Descrizione
La cavità si apre nei calcari del giura in prossimità del contatto col cretaceo. Un breve cunicolo di 6 metri conduce in una piccola saletta dove si nota un'azione a spongework con vani a nicchia tondeggianti c comunicanti con piccole aperture. Segue un breve tratto di galleria impostata su diaclasi a sezione molto allungata verso l'alto. Dopo una strettoia si perviene in una saletta di m 6 X 3+4 a pianta rettangolare con fenomeni di crollo e riempimenti accompagnati da una modesta azione litogenica. E' formata dall'incontro di due diaclasi dirette rispettivamente secondo le due principali direzioni di fratturazione che interessano l'intera cavità: N + 30° O e N + 120° O. Appunto lungo una galleria impostata su diaclasi del 2° tipo si può proseguire per circa 10 metri fino a raggiungere una piccola saletta priva di prosecuzioni praticabili.
A metà circa della precedente galleria, sulla parete a sud, a due metri dal suolo si apre una stretta galleria che senza diramazioni si addentra per 62 metri. E' impostata su una rete di fratture fra di loro perpendicolari ed è sempre di dimensioni molto modeste e di transito relativamente scomodo. In volta si nota un iniziale condotto a pressione originatosi in corrispondenza delle diaclasi; in alcuni punti è stato asportato da fenomeni di crollo. Il condotto è poi stato approfondito formando una forra caratterizzata da meandri e marmitte sventrate. Sul suo talweg
una notevole diminuzione di portata ha poi dato origine a un piccolo solco largo circa 15-30 centimetri e che va approfondendosi nella parte terminale della galleria. Dopo un'ultima svolta ad angolo retto, dovuta ad una nuova diaclasi, la cavità termina in una specie di sifone interrato. L'attuale portata è molto limitata e al momento della visita si trattava d'un modestissimo rivoletto d'acqua che iniziava per stillicidio e scorreva verso l'interno del monte.
La parte iniziale della cavità si presenta invece asciutta e priva di stillicidio, anche quando le precipitazioni esterne sono piuttosto abbondanti. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
A metà circa della precedente galleria, sulla parete a sud, a due metri dal suolo si apre una stretta galleria che senza diramazioni si addentra per 62 metri. E' impostata su una rete di fratture fra di loro perpendicolari ed è sempre di dimensioni molto modeste e di transito relativamente scomodo. In volta si nota un iniziale condotto a pressione originatosi in corrispondenza delle diaclasi; in alcuni punti è stato asportato da fenomeni di crollo. Il condotto è poi stato approfondito formando una forra caratterizzata da meandri e marmitte sventrate. Sul suo talweg
una notevole diminuzione di portata ha poi dato origine a un piccolo solco largo circa 15-30 centimetri e che va approfondendosi nella parte terminale della galleria. Dopo un'ultima svolta ad angolo retto, dovuta ad una nuova diaclasi, la cavità termina in una specie di sifone interrato. L'attuale portata è molto limitata e al momento della visita si trattava d'un modestissimo rivoletto d'acqua che iniziava per stillicidio e scorreva verso l'interno del monte.
La parte iniziale della cavità si presenta invece asciutta e priva di stillicidio, anche quando le precipitazioni esterne sono piuttosto abbondanti. (tratto da: Speleologia del Piemonte - Parte II: il Monregalese)
Meteorologia
soffia con il caldo
Autore foto
Raffaella Zerbetto
Licenza foto ingresso
CC BY-SA 4.0
Dati pre-importazione
Numero:150;Nome:Grotta dell'Orso di Bec Ronzino;Regione:Piemonte;Provincia:CN;Comune:Garessio;Area carsica:Cima Verzera;Latitudine:415645;Longitudine:4892560;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):1627;Posizione verificata su campo da curatore:Massimo Sciandra;Sviluppo reale (m):100;Dislivello negativo (m):12;Dislivello totale (m):12;Note_:N.C.;
Dati compilazione
Data importazione
03/06/2020
Utente che ha aggiornato i dati
maxtar65
Ultima modifica dei dati
21/12/2020
Limita la modifica del contenuto a questi gruppi
w_caves
Coordinate wgs84:
Bibliografia
1952 | Il fenomeno carsico in Piemonte | Carlo Felice Capello | Visualizza |
1959 | Primo elenco catastale delle grotte del Piemonte e della Valle d'Aosta | Dematteis G | Visualizza |
1970 | Speleologia del Piemonte | Gruppo Speleologico Piemontese C.A.I. U.G.E.T Torino | Visualizza |
1985 | Speleologia n. 12 | AA.VV. | Visualizza |
1985 | Fauna cavernicola delle Alpi Liguri | Marco Bologna, Augusto Vigna Taglianti | Visualizza |
1989 | Le grotte di Valdinferno | Carlo Balbiano d'Aramengo | Visualizza |
1996 | Grotte n. 120 | AA. VV. | Visualizza |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | Visualizza |
Rilievi cavità
Grotte
PI150
PI150 - Grotta dell'Orso di Bec Ronzino
Data rilievo
1961-01-01
Autore rilievo
Ribaldone
Rilevatori
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese)
Gruppi speleo
Licenza rilievo
CC BY 4.0
Descrizione rilievo
scansione lucido originale GSP (Gruppo Speleologico Piemontese)
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