Nome scientifico
Lithobius scotophilus Latzel, 1887
Autore
Robert Latzel (1845-1919)
Phylum
ARTHROPODA
Classe
CHILOPODA
Ordine
LITHOBIOMORPHA
Famiglia
LITHOBIIDAE
Genere
Lithobius
Categoria
EUTROGLOFILO
Descrizione
I Chilopoda, comunemente chiamati "centopiedi", annoverano un gran numero di specie con abitudini endogee, che vivono nella frazione più superficiale del suolo in ambiente forestale, specialmente in presenza di clasti (frammenti di roccia e sassi spigolosi) dove svolgono una importante funzione di controllo sulla popolazione di artropodi, essendo degli attivi predatori.
Sono molti i chilopodi che si possono rinvenire nelle cavità sotterranee delle Alpi occidentali e numerose le specie appartenenti al genere Lithobius che preferiscono gli ambienti prossimi agli ingressi fra i sassi al suolo, adatti alla loro biologia, essendo sciafili e igrofili (amanti degli ambienti oscuri e umidi).
Mentre i rappresentanti del genere Lithobius hanno dimensioni intorno ai 15-20 mm, gli Eupolybothrus possono arrivare ai 30-40 mm.
Lithobius scotophilus Latzel, 1887 è una specie di chilopode fra le più adattate alla vita sotterranea nelle nostre regioni; presenta tipicamente 15 paia di zampe (come tutti i litobiomorfi), è cieco e depigmentato, ha antenne relativamente lunghe e si rinviene solitamente in zone profonde.
Venne descritto da Robert Latzel nel 1885 in un'appendice a un articolo di Raffaello Gestro sui trechini delle Alpi Liguri; gli esemplari su cui è stato descritto provenivano dalla Grotta dell'Orso di Ponte di Nava o Caverna del Poggio (PI118).
Sono molti i chilopodi che si possono rinvenire nelle cavità sotterranee delle Alpi occidentali e numerose le specie appartenenti al genere Lithobius che preferiscono gli ambienti prossimi agli ingressi fra i sassi al suolo, adatti alla loro biologia, essendo sciafili e igrofili (amanti degli ambienti oscuri e umidi).
Mentre i rappresentanti del genere Lithobius hanno dimensioni intorno ai 15-20 mm, gli Eupolybothrus possono arrivare ai 30-40 mm.
Lithobius scotophilus Latzel, 1887 è una specie di chilopode fra le più adattate alla vita sotterranea nelle nostre regioni; presenta tipicamente 15 paia di zampe (come tutti i litobiomorfi), è cieco e depigmentato, ha antenne relativamente lunghe e si rinviene solitamente in zone profonde.
Venne descritto da Robert Latzel nel 1885 in un'appendice a un articolo di Raffaello Gestro sui trechini delle Alpi Liguri; gli esemplari su cui è stato descritto provenivano dalla Grotta dell'Orso di Ponte di Nava o Caverna del Poggio (PI118).
Autore foto
Enrico Lana
Inserita da
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Aggiornata da
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Data inserimento
02/12/2020 20:35:18
Data ultimo aggiornamento
20/01/2022 12:54:59
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Grotte a catasto in cui è presente questa specie:
Bibliografia
2001 | Biospeleologia del Piemonte Atlante fotografico sistematico | Enrico Lana | Visualizza |
2016 | Bossea MMXIII "La ricerca carsologica in Italia" | AA.VV. | Visualizza |
1986 | Considerazioni generali sulla fauna cavernicola delle Alpi Liguri | Bologna M.A., Bonzano C., Vigna Taglianti A. | Visualizza |
1985 | Fauna cavernicola delle Alpi Liguri | Marco Bologna, Augusto Vigna Taglianti | Visualizza |
1968 | Elenco sistematico e geografico della fauna cavernicola del Piemonte e della Valle d'Aosta | Antonio Martinotti | Visualizza |
2020 | Fauna ipogea del sistema sotterraneo di Bossea e recenti ricerche: aggiornamento al 2019 | Enrico Lana, Valentina Balestra | Visualizza |
2008 | Dodici anni di ricerche biospeleologiche nelle Alpi Occidentali: risultati e prospettive | Enrico Lana, Achille Casale, Pier Mauro Giachino | Visualizza |
1900 | Le Grotte dell'Appennino Ligure e delle Alpi Marittime | Paolo Bensa | Visualizza |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | Visualizza |
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