PI2696
Balm dal Diau
Regione
PIEMONTE
Provincia
VB
Comune
VALSTRONA
Area di interesse speleologico
Litologia ingresso
Dimensioni
Sviluppo reale
101
Dislivello positivo
8
Dislivello negativo
4
Dislivello totale
12
Posizione dell'ingresso
Latitudine
5085391
Longitudine
448758
Tipo di coordinate
UTM WGS84 32T
Tipo coordinate originali
UTM ED50
Quota altimetrica
785
Descrizione
Si tratta di una delle più interessanti caverne della valle. Il piccolo banco di rocce solubili in cui essa si apre è stato corroso quasi completamente e questo crea, nelle parti più interne, scenografici contrasti fra il candore del poco marmo rimasto e le tinte scure degli gneiss che occhieggiano qua e là. Anche da un punto di vista sportivo la grotta presenta qualche interesse: in particolare non sono da sottovalutare le strettoie iniziali ed il fatto che, nei periodi di piovosità, le parti attive sono interessate da copiose cascate.
L'ambiente iniziale della grotta è una saletta di discrete dimensioni con il pavimento ingombro di massi ed ossami recenti; un piccolo cunicolo meandreggiante, comunicante in più punti con la galleria, lo attraversa longitudinalmente.
In fondo, a mezz'altezza, parte un meandrino cui si accede direttamente oppure tramite un foro sulla destra: in entrambi i casi si tratta di strettoie brevi ma piuttosto selettive. Subito dopo, uno slargo permette, se necessario, di girarsi per affrontare meglio gli ultimi metri del meandro fino ad affacciarsi sulla parete di una sala (punto 14 del rilievo). Da qui sono possibili varie vie. La prima consiste in uno stretto cunicolo in ripida discesa che inizia proprio sotto il meandro da cui si è sbucati. Percorrendolo (necessari 10 m di corda) si arriva ad un piccolo ambiente fangoso che costituisce il punto più basso della grotta. Alternativamente, dal punto 14 si può scendere sul fondo della sala ed inoltrarsi in un basso passaggio verso monte che in breve porta alla sala terminale. L' ambiente è reso suggestivo da una cascatella che precipita dall' alto e le cui acque presto scompaiono tra i massi di frana.
Ma il modo più divertente per arrivare fin qui consiste nell' innalzarsi, sempre dal punto 14, con breve arrampicata fino ad intercettare un corridoio superiore. Questo, verso monte, va a sboccare presso il soffitto della sala terminale in cui si può scendere senza grande difficoltà. Verso valle, invece, il corridoio porta ad una zona fossile che verso sud è in comunicazione con l'esterno tramite un passaggio impraticabile, mentre superando una caratteristica lama in direzione N conduce a basse gallerie ricoperte da abbondante fango.
La grotta si apre in una lente di marmi bianchi, molto puri a grana finissima, sicuramente tra i più belli presenti nella intera formazione kinzigitica. Un tentativo di coltivazione, ora abbandonato, ha comportato I' apertura di una piccola cava a cielo aperto, che ha parzialmente distrutto la galleria iniziale del sistema.
Morfologicamente osserviamo che le gallerie alte mostrano una morfologia di tipo freatico, con direzione delle acque verso Ovest (Sez. E,F,I); i meandri presenti al livello intermedio ed inferiore presentano invece un evidente approfondimento gravitazionale (Sez. C,D,A), ed in alcuni punti è ben riconoscibile l'antico condotto freatico (18). La sala finale presenta invece una spiccata morfologia di crollo.
Tra le morfologie di dettaglio merita ricordare i numerosi scallops che tempestano i meandri e le profonde incisioni sui massi di crollo in prossimità della cascata.
L'acqua che percorre la grotta proviene quasi certamente dall'assorbimento di un sovrastante ruscello e ricompare poco più in basso presso alcune sorgentelle.
Meteorologicamente la grotta si comporta da tubo di vento; nelle stagioni invernali essa aspira aria fredda, ed è possibile rinvenire internamente colate di ghiaccio fino in prossimità del pozzetto. In estate il flusso dell'aria si inverte, e dall'ingresso fuoriesce una discreta corrente di aria fredda.
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
L'ambiente iniziale della grotta è una saletta di discrete dimensioni con il pavimento ingombro di massi ed ossami recenti; un piccolo cunicolo meandreggiante, comunicante in più punti con la galleria, lo attraversa longitudinalmente.
In fondo, a mezz'altezza, parte un meandrino cui si accede direttamente oppure tramite un foro sulla destra: in entrambi i casi si tratta di strettoie brevi ma piuttosto selettive. Subito dopo, uno slargo permette, se necessario, di girarsi per affrontare meglio gli ultimi metri del meandro fino ad affacciarsi sulla parete di una sala (punto 14 del rilievo). Da qui sono possibili varie vie. La prima consiste in uno stretto cunicolo in ripida discesa che inizia proprio sotto il meandro da cui si è sbucati. Percorrendolo (necessari 10 m di corda) si arriva ad un piccolo ambiente fangoso che costituisce il punto più basso della grotta. Alternativamente, dal punto 14 si può scendere sul fondo della sala ed inoltrarsi in un basso passaggio verso monte che in breve porta alla sala terminale. L' ambiente è reso suggestivo da una cascatella che precipita dall' alto e le cui acque presto scompaiono tra i massi di frana.
Ma il modo più divertente per arrivare fin qui consiste nell' innalzarsi, sempre dal punto 14, con breve arrampicata fino ad intercettare un corridoio superiore. Questo, verso monte, va a sboccare presso il soffitto della sala terminale in cui si può scendere senza grande difficoltà. Verso valle, invece, il corridoio porta ad una zona fossile che verso sud è in comunicazione con l'esterno tramite un passaggio impraticabile, mentre superando una caratteristica lama in direzione N conduce a basse gallerie ricoperte da abbondante fango.
La grotta si apre in una lente di marmi bianchi, molto puri a grana finissima, sicuramente tra i più belli presenti nella intera formazione kinzigitica. Un tentativo di coltivazione, ora abbandonato, ha comportato I' apertura di una piccola cava a cielo aperto, che ha parzialmente distrutto la galleria iniziale del sistema.
Morfologicamente osserviamo che le gallerie alte mostrano una morfologia di tipo freatico, con direzione delle acque verso Ovest (Sez. E,F,I); i meandri presenti al livello intermedio ed inferiore presentano invece un evidente approfondimento gravitazionale (Sez. C,D,A), ed in alcuni punti è ben riconoscibile l'antico condotto freatico (18). La sala finale presenta invece una spiccata morfologia di crollo.
Tra le morfologie di dettaglio merita ricordare i numerosi scallops che tempestano i meandri e le profonde incisioni sui massi di crollo in prossimità della cascata.
L'acqua che percorre la grotta proviene quasi certamente dall'assorbimento di un sovrastante ruscello e ricompare poco più in basso presso alcune sorgentelle.
Meteorologicamente la grotta si comporta da tubo di vento; nelle stagioni invernali essa aspira aria fredda, ed è possibile rinvenire internamente colate di ghiaccio fino in prossimità del pozzetto. In estate il flusso dell'aria si inverte, e dall'ingresso fuoriesce una discreta corrente di aria fredda.
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
Itinerario di accesso
Da Strona a Luzzogno e poi al termine della strada come descritto per la Balma della Volpe. Pochi metri a monte del piazzale, sulla sinistra idrografica della valle, si vede una piccola cava che in passato è servita all'estrazione del marmo per lavori di architettura e scultura, nonché per farne calce: là è la grotta.
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
(tratto da: Labirinti n.13; testo G.D. Cella, M. Ricci)
Meteorologia
soffia con il caldo
Dati pre-importazione
Numero:2696;Nome:Diau;Regione:Piemonte;Provincia:VB;Comune:Valstrona;Area carsica:Rocca Massiola - Sambughetto;Latitudine:448758;Longitudine:5085391;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):785;Sviluppo reale (m):101;Dislivello positivo (m):8;Dislivello negativo (m):4;Dislivello totale (m):12;Note_:N.C.;
Dati compilazione
Data importazione
03/06/2020
Utente che ha aggiornato i dati
davide
Ultima modifica dei dati
26/12/2020
Limita la modifica del contenuto a questi gruppi
w_caves
Coordinate wgs84:
Bibliografia
1993 | Labirinti n. 13 | AA.VV. | Visualizza |
2004 | Le grotte delle province di Novara e del Verbano-Cusio-Ossola - Parte 1 - Le formazioni a sud della linea insubrica | Gian Domenico Cella, Marco Ricci | Visualizza |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | Visualizza |
2023 | Ricerche sulla fauna ipogea della Valle Strona | Trombin D., Lana E. | Visualizza |
Rilievi cavità
Grotte
PI2696
Balm dal Diau - pianta e sezione
Data rilievo
1992-01-01
Autore rilievo
G.D. Cella, M. Ricci, M. Calcagno
Rilevatori
G.D. Cella, M. Ricci, M. Calcagno
Gruppi speleo
Licenza rilievo
CC BY 4.0
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