PI873
Abisso Bacardi
Regione
PIEMONTE
Provincia
CN
Comune
FRABOSA SOPRANA
Zones d'intérêt spéléologique
Systèmes karstiques
Dimensions
Développement réel
5500
Dénivelé négatif
430
Dénivelé total
430
Position de l'entrée
Latitude
4898443
Longitude
403518
Type des coordonnées
UTM WGS84 32T
Type original des coordonnées
UTM ED50
Hauteur
1785
Description
La cavità si presenta estremamente complessa; nel primo tratto, fino a –200 m circa è essenzialmente verticale. Infatti, superato il meandrino iniziale, la grotta si apre in una sequenza di tre pozzi spettacolari, Pozzo del Bagatto (80 m), il P20 e il Pozzo Willy Coyote (40 m). I primi due sono armati con ancoraggi resinati. Al fondo del curioso Pozzo Willy Coyote, la grotta si dirama in due vie. Da una parte si percorre un meandro, con andamento principalmente tettonico, che genera un complesso sistema di gallerie: il Ramo Attilio Regolo, che si ricollega, seguendo due diverse vie, con parti più basse della grotta (da segnalare la spettacolare discesa nella forra che porta nella Sala del Giovane Sposo). Questo ramo è di difficile percorrenza nei periodi di disgelo o di forti pioggie: lo stillicidio è sempre abbondante in alcuni tratti della via.
Seguendo l’altra via, alla base del Pozzo Willy, immettendosi nel meandro che si origina sulla destra in alto, si percorre il meraviglioso canyon chiamato Meandro delle Azzorre. Il meandro cambia aspetto in prossimità di una brusca curva. Seguendo la via naturale si ci ritrova in una saletta dal fondo sfondato, Sala Robertino. Da un traverso, si accede ad una risalitina e a un meandrino molto stretto. L’esplorazione è al momento ancora in corso: da qui si spera di trovare la giunzione con il vicino Abisso Artesinera. Curvando, invece, il meandro conduce in sale ciclopiche, le Sale Galliche.
Tenendo la via alta, attraversando una frana stabile con molta aria, si raggiunge il Salone dei Valdostani, al cui fondo, dopo un traverso ed un meandro perfettamente circolare, parte il Ramo dei Piemontesi. Questo, scoperto solo negli ultimi anni, termina sotto l’enorme dolina alla base di cima Artesinera ed è caratterizzato da una notevole difficoltà di percorrenza nella parte terminale. Questo ramo non è armato, si consiglia particolare attenzione nel risalire il Pozzo di Giors, un P25 situato sotto una frana sospesa.
Percorrendo invece la via bassa, dalla seconda Sala Gallica si continua a scendere in frana. Si arriva al Pozzo Titti, un P20 con un attacco pozzo leggermente instabile e un deviatore. Nella sala generata dal pozzo, dalla parete opposta al Titti, arriva una delle vie del Ramo Attilio Regolo. Al fondo del salone, dopo un paio di saltini un po’ esposti, con un corrimano non troppo affidabile, sulla sinistra, ci si infila in un meandrino. Superato l’Oblò, si aprono tre strade: la prima a sinistra porta alla bellissima Sala del Giovane Sposo (dal cui soffitto arriva l’altro ramo dell’Attilio Regolo) e prosegue, a scelta, nell’umida forra dei Rami Helen o in quella della Goccia Persa; la seconda via, a sinistra, porta alla fantomatica Sala Fantasma, in cui anni fa fu ritrovato lo scheletro di una marmotta. La terza via, con un pozzo, si riconnette ai Rami Helen. Sempre dall’Oblò, voltando subito a destra, si arriva, dopo pochi metri, nel maestoso Salone del Venticinquennale. È un salone enorme, che in alcuni punti sembra superare i 100 m di altezza, lungo quasi 100 m e largo fino a 40 m. Nel pavimento si aprono dei pozzetti, che conducono a brevi meandrini ricchi di latte di monte ma che chiudono, quasi tutti, su strati di roccia impermeabile. Negli anni sono state tentate parecchie risalite per cercare altre vie, ma la notevole altezza del soffitto rende complicate le manovre. Il migliore risultato di queste ardite esplorazioni è il Ramo O Sole Mio ed una via che riporta alla Sala dei Coproliti.
Dalla parte opposta all’ingresso del salone si apre la via per il fondo, dietro un masso di grandi dimensioni. Un bel meandro ed un salto portano alla Sala Espero e alla Sala dei Coproliti. Qui, la forte corrente d’aria fa pensare ad una prosecuzione verso sinistra. Andando invece verso destra, la grotta continua in una serie di gallerie senescenti e saltini sempre più stretti ed impervi, fino a diventare impercorribile a quota -430 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Seguendo l’altra via, alla base del Pozzo Willy, immettendosi nel meandro che si origina sulla destra in alto, si percorre il meraviglioso canyon chiamato Meandro delle Azzorre. Il meandro cambia aspetto in prossimità di una brusca curva. Seguendo la via naturale si ci ritrova in una saletta dal fondo sfondato, Sala Robertino. Da un traverso, si accede ad una risalitina e a un meandrino molto stretto. L’esplorazione è al momento ancora in corso: da qui si spera di trovare la giunzione con il vicino Abisso Artesinera. Curvando, invece, il meandro conduce in sale ciclopiche, le Sale Galliche.
Tenendo la via alta, attraversando una frana stabile con molta aria, si raggiunge il Salone dei Valdostani, al cui fondo, dopo un traverso ed un meandro perfettamente circolare, parte il Ramo dei Piemontesi. Questo, scoperto solo negli ultimi anni, termina sotto l’enorme dolina alla base di cima Artesinera ed è caratterizzato da una notevole difficoltà di percorrenza nella parte terminale. Questo ramo non è armato, si consiglia particolare attenzione nel risalire il Pozzo di Giors, un P25 situato sotto una frana sospesa.
Percorrendo invece la via bassa, dalla seconda Sala Gallica si continua a scendere in frana. Si arriva al Pozzo Titti, un P20 con un attacco pozzo leggermente instabile e un deviatore. Nella sala generata dal pozzo, dalla parete opposta al Titti, arriva una delle vie del Ramo Attilio Regolo. Al fondo del salone, dopo un paio di saltini un po’ esposti, con un corrimano non troppo affidabile, sulla sinistra, ci si infila in un meandrino. Superato l’Oblò, si aprono tre strade: la prima a sinistra porta alla bellissima Sala del Giovane Sposo (dal cui soffitto arriva l’altro ramo dell’Attilio Regolo) e prosegue, a scelta, nell’umida forra dei Rami Helen o in quella della Goccia Persa; la seconda via, a sinistra, porta alla fantomatica Sala Fantasma, in cui anni fa fu ritrovato lo scheletro di una marmotta. La terza via, con un pozzo, si riconnette ai Rami Helen. Sempre dall’Oblò, voltando subito a destra, si arriva, dopo pochi metri, nel maestoso Salone del Venticinquennale. È un salone enorme, che in alcuni punti sembra superare i 100 m di altezza, lungo quasi 100 m e largo fino a 40 m. Nel pavimento si aprono dei pozzetti, che conducono a brevi meandrini ricchi di latte di monte ma che chiudono, quasi tutti, su strati di roccia impermeabile. Negli anni sono state tentate parecchie risalite per cercare altre vie, ma la notevole altezza del soffitto rende complicate le manovre. Il migliore risultato di queste ardite esplorazioni è il Ramo O Sole Mio ed una via che riporta alla Sala dei Coproliti.
Dalla parte opposta all’ingresso del salone si apre la via per il fondo, dietro un masso di grandi dimensioni. Un bel meandro ed un salto portano alla Sala Espero e alla Sala dei Coproliti. Qui, la forte corrente d’aria fa pensare ad una prosecuzione verso sinistra. Andando invece verso destra, la grotta continua in una serie di gallerie senescenti e saltini sempre più stretti ed impervi, fino a diventare impercorribile a quota -430 m. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Itinéraire
Da Prato Nevoso si prende la strada che porta al rifugio La Balma. A metà percorso circa, subito prima di una ripida salita, si lascia la macchina. Si raggiunge a piedi la cima bassa, sulla parete nord di cima Artesinera, con circa 10 min. di ripido cammino. Da qui, ci si cala per circa 90 m in un ripido canalino (corda obbligatoria), che alterna un prato scosceso a brevi paretine. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Histoire
La grotta fu scoperta nel 1982 dal GSAM e, nell’arco di pochi anni, furono esplorati i rami principali e la via del fondo. Alcuni rami furono anche esplorati dal GSP. L’attività attuale è concentrata sulla possibile giunzione con l’Abisso Artesinera, ma la grotta non smette di riservare piacevoli sorprese come il Ramo dei Piemontesi o le nuove vie nel Ramo Attilio Regolo. Come tutti gli abissi con morfologia complessa, ha ancora molto da offrire all’esplorazione. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 (2010)
Auteur de la faune
Enrico Lana
Données pré-importation
Numero:873;Nome:Abisso Bacardi;Regione:Piemonte;Provincia:CN;Comune:Frabosa Soprana;Area carsica:Artesinera - Prato Nevoso;Sistema carsico:Stalla Buorch;Latitudine:403518;Longitudine:4898443;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):1785;Sviluppo reale (m):5500;Dislivello negativo (m):430;Dislivello totale (m):430;Note_:N.C.;
Données de compilation
Recordinsert
03/06/2020
Mis à jour de
enricolana
Dernière modification
24/01/2021
Limite la modification du contenu à ces groupes
w_caves
Coordinate wgs84:
Fauna presente in questa grotta:
Troglohyphantes pluto Caporiacco,1938 Voir
Bibliographie
1982 | Ol Büs n. 6 | AA.VV. | Voir |
1983 | Mondo Ipogeo n. 10 | AA.VV. | Voir |
1983 | Grotte n. 82 | AA. VV. | Voir |
1983 | Grotte n. 81 | AA. VV. | Voir |
1984 | Mondo Ipogeo n. 11 | AA.VV. | Voir |
1986 | Il carsismo della zona Artesinera - Balma - Mondolè | Eusebio A., Vigna B. | Voir |
1987 | Grotte, Barme ed Abissi | Manzone PL, Marro A, Bellone C, Morisi A, Rattalino E | Voir |
1988 | Mondo Ipogeo n. 12 | AA.VV. | Voir |
1988 | Grotte n. 96 | AA. VV. | Voir |
1993 | Grotte n. 111 | AA. VV. | Voir |
1994 | Mondo Ipogeo n. 14 | AA.VV. | Voir |
1995 | Atlante delle grotte e delle aree carsiche piemontesi | AA.VV. | Voir |
2001 | L'itinerario carsologico dell'Artesinera | Guido Peano | Voir |
2001 | Biospeleologia del Piemonte Atlante fotografico sistematico | Enrico Lana | Voir |
2008 | Dodici anni di ricerche biospeleologiche nelle Alpi Occidentali: risultati e prospettive | Enrico Lana, Achille Casale, Pier Mauro Giachino | Voir |
2010 | Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 2 | AA.VV. | Voir |
2011 | Aracnidi sotterranei delle Alpi Occidentali italiane. (Arachnida: araneae, opiliones, palpigradi, pseudoscorpiones). Subterranean Arachnids of the Western Italian Alps (Arachnida: Araneae, Opiliones, Palpigradi, Pseudoscorpiones) | Isaia M., Paschetta M., Lana E., Pantini P., Schönhofer A. L., Christian E., Badino G. | Voir |
2011 | New troglobitic species of the genus Troglocheles (Acari: Prostigmata: Rhagidiidae) from caves in northern Italy and Austria, with a key to adult species of the genus | Zacharda M, Isaia M, Piva E | Voir |
2013 | Mondo Ipogeo n. 17 | AA.VV. | Voir |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | Voir |
ctl_surveys
Grottes
PI873
Abisso Bacardi - pianta
Date
1992-01-01
Auteur
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese), GSAM (Gruppo Speleologico Alpi Marittime)
Topographes
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese), GSAM (Gruppo Speleologico Alpi Marittime)
Clubs spéléleologiques
Licence
CC BY 4.0
Source bibliographique
Grottes
PI873
Abisso Bacardi - pianta
Date
1992-01-01
Auteur
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese), GSAM (Gruppo Speleologico Alpi Marittime)
Topographes
GSP (Gruppo Speleologico Piemontese), GSAM (Gruppo Speleologico Alpi Marittime)
Clubs spéléleologiques
Licence
CC BY 4.0
Source bibliographique
Download update form