PI199
Abisso Straldi-1
Altre denominazioni
Carsena di Frippi
Grotte collegate
Regione
PIEMONTE
Provincia
CN
Comune
BRIGA ALTA
Località
CONCA DELLE CARSENE
Area di interesse speleologico
Sistema carsico
Complesso carsico
Dimensioni
Sviluppo reale
26658
Dislivello negativo
788
Dislivello totale
788
Posizione dell'ingresso
Latitudine
4892545
Longitudine
392677
Tipo di coordinate
UTM WGS84 32T
Tipo coordinate originali
UTM ED50
Quota GPS
2219
Valutazione dato
GPS Garmin
Posizione verificata sul campo da
Michelangelo Chesta
Descrizione
L'ingresso dell'abisso Straldi è un pozzo a cielo aperto profondo 90 m (Pozzo Meunier), che si sviluppa nei calcescisti, per i primi 36 m. Alla base, una pietraia in discesa termina in una sala dal fondo argilloso a -117 m. Per proseguire occorre risalire la parete sulla destra per circa 7 m, passare una strettoia e scendere un P20, a cui segue un meandro in discesa, molto stretto e scivoloso, battezzato Fessura del Vento.
Alla Fessura del Vento seguono dei piccoli salti, che portano a -155 m, sulla sommità del Pozzo Marechal, verticale di 80 m, impostata su una grandiosa faglia. Alla base, camminando tra i massi, si raggiunge il pozzo successivo, un P26. Sotto, una vasta sala caotica prosegue con un meandro in discesa, che va via via restringendosi. Oltrepassata una strettoia, o si trova alla base di un camino del diametro di circa 20 m e alto 15 m. Da qui, si scendono due pozzi di 20 m, che conducono su una galleria enorme, ingombra di massi e interrotta, dopo circa 50 m, da un P6, alla cui base si avanza tra blocchi di frana. La via da seguire, poco evidente, dovrebbe essere segnalata con catarifrangenti. La frana obbliga spesso a passaggi di dimensioni molto esigue, ma alla fine si giunge sulla sommità di un pozzo da 8 m, alla base del quale scorre un ruscello, finalmente fuori dalla frana. Un abbondante stillicidio interessa la serie di pozzi (P17, P21, P30, P15 e P25) che conducono alla galleria di -500 m.
L'acqua dei pozzi si perde in una fessura, che può essere superata con due brevi salti da 10 e 15 m; la discesa porta ad una strettoia impraticabile.
La galleria di quota -500 m, è un ambiente fossile, con notevole circolazione d'aria che, oltre una strettoia causata da blocchi di frana si fa molto ampia e ben percorribile per oltre mezzo chilometro. Lungo il percorso si incontrano diversi bivi. Procedendo nella direzione principale, dopo un traverso di 15 m, si giunge sulla sommità di un P7, seguito poco dopo da un P9. Il vecchio fondo a -614 m si raggiunge dopo un P56 e un P42.
Questi pozzi, asciutti e senz'aria, si chiudono in una fessura impenetrabile.
Scavalcando il P7, invece, si prosegue nella Galerie du Rat, leggermente in salita e si giunge in prossimità di una fessura, limite delle esplorazioni francesi.
La strettoia fu allargata ed oltre, una seconda strettoia con acqua e con soffitto instabile porta ad un meandro. Qui, un buchetto del diametro di un metro, si allarga bruscamente a campana, in un pozzo da 131 m, dal fondo stretto, asciutto e cieco. Il meandro però continua oltre il pozzo, in un ambiente tormentato dalla tettonica. Dopo un paio di svolte, dettate da due faglie ortogonali rispetto alla direzione principale, si giunge sul bordo di un pozzo (profondità stimata 30 m). Invece, la galleria scavata nel calcare brecciato del Trias, prosegue oltre. Per più di 50 m si avanza tra blocchi di frana, a cui segue una forra: attraversandola in alto si entra finalmente nel Cappa, in una galleria che si sviluppa verso nord-ovest per circa mezzo chilometro e intercetta il Ramo d'Ottobre, in corrispondenza della sommità del P26. Lungo la condotta sono ancora da scendere almeno un paio di pozzi. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Alla Fessura del Vento seguono dei piccoli salti, che portano a -155 m, sulla sommità del Pozzo Marechal, verticale di 80 m, impostata su una grandiosa faglia. Alla base, camminando tra i massi, si raggiunge il pozzo successivo, un P26. Sotto, una vasta sala caotica prosegue con un meandro in discesa, che va via via restringendosi. Oltrepassata una strettoia, o si trova alla base di un camino del diametro di circa 20 m e alto 15 m. Da qui, si scendono due pozzi di 20 m, che conducono su una galleria enorme, ingombra di massi e interrotta, dopo circa 50 m, da un P6, alla cui base si avanza tra blocchi di frana. La via da seguire, poco evidente, dovrebbe essere segnalata con catarifrangenti. La frana obbliga spesso a passaggi di dimensioni molto esigue, ma alla fine si giunge sulla sommità di un pozzo da 8 m, alla base del quale scorre un ruscello, finalmente fuori dalla frana. Un abbondante stillicidio interessa la serie di pozzi (P17, P21, P30, P15 e P25) che conducono alla galleria di -500 m.
L'acqua dei pozzi si perde in una fessura, che può essere superata con due brevi salti da 10 e 15 m; la discesa porta ad una strettoia impraticabile.
La galleria di quota -500 m, è un ambiente fossile, con notevole circolazione d'aria che, oltre una strettoia causata da blocchi di frana si fa molto ampia e ben percorribile per oltre mezzo chilometro. Lungo il percorso si incontrano diversi bivi. Procedendo nella direzione principale, dopo un traverso di 15 m, si giunge sulla sommità di un P7, seguito poco dopo da un P9. Il vecchio fondo a -614 m si raggiunge dopo un P56 e un P42.
Questi pozzi, asciutti e senz'aria, si chiudono in una fessura impenetrabile.
Scavalcando il P7, invece, si prosegue nella Galerie du Rat, leggermente in salita e si giunge in prossimità di una fessura, limite delle esplorazioni francesi.
La strettoia fu allargata ed oltre, una seconda strettoia con acqua e con soffitto instabile porta ad un meandro. Qui, un buchetto del diametro di un metro, si allarga bruscamente a campana, in un pozzo da 131 m, dal fondo stretto, asciutto e cieco. Il meandro però continua oltre il pozzo, in un ambiente tormentato dalla tettonica. Dopo un paio di svolte, dettate da due faglie ortogonali rispetto alla direzione principale, si giunge sul bordo di un pozzo (profondità stimata 30 m). Invece, la galleria scavata nel calcare brecciato del Trias, prosegue oltre. Per più di 50 m si avanza tra blocchi di frana, a cui segue una forra: attraversandola in alto si entra finalmente nel Cappa, in una galleria che si sviluppa verso nord-ovest per circa mezzo chilometro e intercetta il Ramo d'Ottobre, in corrispondenza della sommità del P26. Lungo la condotta sono ancora da scendere almeno un paio di pozzi. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Itinerario di accesso
L'ingresso è un pozzo a cielo aperto di 90 metri, posto su una cengia del ripido versante nord dei monti delle Carsene, a est di cima Straldi. (tratto da: Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 (2010)
Dati pre-importazione
Numero:199;Nome:Abisso Straldi-1;Altra denominazione:Carsena di Frippi;Regione:Piemonte;Provincia:CN;Comune:Briga Alta;Area carsica:Carsene - Pian Ambrogi;Complesso carsico:Complesso del Cappa;Latitudine:392675;Longitudine:4892548;Datum:UTM WGS84;Convertite da:UTM ED50;Quota altimetrica (m.slm):2201;Dislivello negativo (m):788;Dislivello totale (m):788;
Dati compilazione
Data importazione
03/06/2020
Utente che ha aggiornato i dati
davide
Ultima modifica dei dati
24/01/2023
Limita la modifica del contenuto a questi gruppi
w_caves
Coordinate wgs84:
Bibliografia
1952 | Il fenomeno carsico in Piemonte | Carlo Felice Capello | Visualizza |
1959 | Le più recenti spedizioni speleologiche in Piemonte | Giuseppe Dematteis | Visualizza |
1959 | Primo elenco catastale delle grotte del Piemonte e della Valle d'Aosta | Dematteis G | Visualizza |
1973 | Grotte n. 51 | AA. VV. | Visualizza |
1973 | GRUPPO SPELEOLOGICO PIEMONTESE CAI-UGET Galleria Subalpina 30 - Torino Rapporto sull’attività della squadra « delta » | Visualizza | |
1973 | Attività del Gruppo Speleologico Piemontese nel 1973 | Balbiano d'Aramengo C | Visualizza |
1974 | Grotte n. 53 | AA. VV. | Visualizza |
1975 | Il fenomeno carsico nel Cuneese | Guido Peano | Visualizza |
1975 | Dans les abîmes de la terre | Michel Siffre | Visualizza |
1977 | Negli abissi della terra - Rischi e avventure dello speleologo | Michel Siffre | Visualizza |
1978 | Manuale di speleologia | AA.VV. | Visualizza |
1978 | Attività esplorative del Gruppo Speleologico Piemontese negli anni 1973-74 | Badino G | Visualizza |
1979 | Le maggiori esplorazioni speleologiche effettuate in Italia nel 1978 | Balbiano D'Aramengo C. | Visualizza |
1986 | I sistemi carsici delle Alpi Liguri | Vigna B. | Visualizza |
1986 | Spéléo sportive au Marguareis | Alain Oddou - Jean-Paul Sounier | Visualizza |
1987 | Grotte n. 94 | AA. VV. | Visualizza |
1987 | Grotte, Barme ed Abissi | Manzone PL, Marro A, Bellone C, Morisi A, Rattalino E | Visualizza |
1988 | Speleologia n. 18 | AA.VV. | Visualizza |
1995 | Atlante delle grotte e delle aree carsiche piemontesi | AA.VV. | Visualizza |
1997 | L'abisso Parsifal | Carlo Balbiano d'Aramengo | Visualizza |
2010 | Atlante delle aree carsiche piemontesi - Volume 1 | AA.VV. | Visualizza |
2011 | La Terre du Visconte | Thierry Fighiera | Visualizza |
2017 | Speleologia n. 77 | AA.VV. | Visualizza |
2021 | Fauna Hypogaea Pedemontana | Enrico Lana, Pier Mauro Giachino, Achille Casale | Visualizza |
2021 | Grotte n. 173 | AA.VV. | Visualizza |
2023 | Novità esplorative in Conca delle Carsene 2015-2021 | Calleris S., Canavese F., Pasquini T. | Visualizza |
2023 | Panta Rei n. 89 | Sella R | Visualizza |
Rilievi cavità
Grotte
PI199
PI199 - Gouffre Straldi
Licenza rilievo
CC BY 4.0
Descrizione rilievo
Da Atlante delle Grotte del Piemonte - 1995
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